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Richard Smith e la decrescita

I più giovani tra i NoGrazie si chiederanno: Richard Smith, chi era costui? I più vecchi lo sanno, probabilmente. Mente brillante e penna acuminata, per molti anni è stato direttore del British Medical Journal (BMJ), al quale ha impresso una svolta sia internazionale (non solo British Medical Association) sia di salute pubblica e sociale (non solo medicina clinica). Si è ritirato da una decina d’anni e ora presiede l’alleanza sanitaria sul cambio del clima. Con questa affiliazione ha pubblicato sul BMJ un’opinione dal titolo: “Solo la decrescita potrà forse salvarci”.

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I Royal Colleges britannici ricevono soldi da Big Pharma

Molte associazioni mediche britanniche si chiamano, per antica tradizione che risale al secolo XVI, Royal Colleges (RC). Ci sono RC per le diverse specialità mediche, ma anche per infermiere e ostetriche, e anche su base geografica (Londra, Edimburgo, etc). La maggior parte delle entrate dei RC provengono dalle quote di iscrizione. Ma un articolo appena pubblicato sul BMJ ci informa di altre entrate.[1]

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Gestire il rischio di conflitto di interessi tra i componenti delle commissioni per l’elaborazione di linee guida

Lisa Parker e Lisa Bero sul BMJ impostano in maniera innovativa il problema del conflitto di interessi (CdI) tra i membri dei comitati che emanano linee guida (LG).[1] Partono dalla definizione più nota, quella dell’Institute of Medicine (IOM) del 2009, secondo cui il CdI è “un insieme di circostanze che crea un rischio che il giudizio o le azioni professionali riguardanti un interesse primario siano indebitamente influenzati da un interesse secondario”. Aggiungono però che è più facile enunciare che giudicare, data la varietà di natura, contesti e dimensioni, oltre che di importanza dell’interesse secondario, di questo rischio.

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Le strategie della Coca Cola in Estremo Oriente

Delle strategie di marketing della Coca Cola potremmo scrivere in ogni numero di questa Lettera non periodica, tante sono le malefatte di questa compagnia transnazionale e tanti i danni per la salute dell’umanità e del pianeta. Il mese scorso abbiamo visto come abbia influenzato conferenze e oratori in USA e Gran Bretagna. Ma il mercato, e i relativi profitti, si spostano sempre più verso l’Estremo Oriente, Cina in primis, e di conseguenza si spostano, e si adattano, le strategie di marketing. Le analizza un articolo uscito da poco sul BMJ Global Health.[1]

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Agenzie regolatrici dei farmaci a noleggio?

In un recente articolo sul BMJ la giornalista Maryanne Demasi esplora i rapporti tra le agenzie regolatrici dei farmaci e le industrie farmaceutiche.[1] A sei agenzie di punta il BMJ ha posto una serie di domande riguardo a come sono finanziate, che trasparenza garantiscano quanto alle loro decisioni e ai dati in loro possesso, e quanto velocemente approvano i farmaci.

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Vaccini per Covid-19: conseguenze non volute di obblighi, green pass e restrizioni

La pandemia ci ha purtroppo offerto periodi tragici. Tutti ricordiamo gli ospedali pieni, la mancanza di cure intensive per tutti, la conta dei morti, i camion militari con le bare. Ci ha offerto anche dei periodi caldi, quando si è iniziato a vaccinare e ci sono state proteste e manifestazioni contro obblighi e green pass. Delle conseguenze non volute, ma qualcuno dirà sicuramente che erano volute, di queste imposizioni scrivono gli autori di un articolo pubblicato su BMJ Global Health.[1]

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Quando le linee guida sono inappropriate

In una ricerca apparsa sul BMJ,[1] gli autori hanno preso in considerazione tutte le linee guida (LG) di AHA/ACC (American Heart Association/Americam College of Cardiology) e di ASCO (American Society of Oncology), fino a marzo 2021, e le centinaia di relative raccomandazioni da esse derivate. Hanno poi valutato la qualità di quelle basate su prove scientifiche (di qualità elevata o almeno moderata) e di quelle in cui le prove erano di bassa o decisamente scadente qualità, validate soltanto da un consenso di esperti.

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Whistleblower

Un giornalista incaricato dal BMJ ha raccolto documenti, foto, email, registrazioni audio e pubblicato la denuncia di una ricercatrice che solleva problemi di integrità dei dati della ricerca, pubblicata sul NEJM, che di fatto ha dato inizio alla campagna vaccinale Covid-19.[1] In breve, la ricercatrice era stata assunta da Ventavia, azienda che si occupa per Pfizer degli studi sui vaccini Covid-19. Nello svolgimento del suo lavoro aveva sollevato pesanti interrogativi sull’integrità dei dati e, inascolata da Ventavia, aveva successivamente inviato un reclamo via email all’FDA. Il giorno stesso veniva licenziata da Ventavia. A settembre di quest’anno la ricercatrice ha preso contatto con il BMJ, che ha deciso di investigare.

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Approvazione dei vaccini anti Covid-19: conflitti di interessi in USA e UK

Che ci siano CdI tra gli autori dei RCT sui vaccini anti-Covid-19 è talmente evidente che tutti sembrano non vederli; un po’ come i vestiti nuovi dell’imperatore. Essendo questi CdI inevitabili, ci aspetteremmo che almeno gli esperti che per conto delle agenzie regolatorie analizzano i dati, al fine di concedere ai prodotti l’autorizzazione all’uso, siano esenti da CdI. Sembra che non sia così, per lo meno negli USA e in Gran Bretagna, come riporta un articolo del BMJ (1).

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