Vaccini per Covid-19: conseguenze non volute di obblighi, green pass e restrizioni

La pandemia ci ha purtroppo offerto periodi tragici. Tutti ricordiamo gli ospedali pieni, la mancanza di cure intensive per tutti, la conta dei morti, i camion militari con le bare. Ci ha offerto anche dei periodi caldi, quando si è iniziato a vaccinare e ci sono state proteste e manifestazioni contro obblighi e green pass. Delle conseguenze non volute, ma qualcuno dirà sicuramente che erano volute, di queste imposizioni scrivono gli autori di un articolo pubblicato su BMJ Global Health.[1]

Chi è interessato all’argomento, e tutti i NoGrazie dovrebbero essere interessati, farebbe bene a leggersi tutto l’articolo, liberamente scaricabile dal sito della rivista. Per chi non vuole fare questo sforzo, o per chi non è proprio in grado di leggere l’inglese (ma un buon traduttore online permette di superare facilmente questo ostacolo), aggiungo qui sotto la traduzione integrale dell’abstract. Buona lettura.

Abstract

Le politiche vaccinali sono cambiate drasticamente durante la COVID-19, con il rapido emergere di obblighi vaccinali per tutta la popolazione, green pass nazionali e vari tipi di restrizioni differenziate in base allo stato di vaccinazione. Queste politiche hanno sollevato dibattiti etici, scientifici, pratici, giuridici e politici, ma la valutazione delle loro potenziali conseguenze indesiderate è stata limitata. In questo articolo vogliamo delineare una serie di ipotesi sul perché queste politiche potrebbero essere state alla fin fine controproducenti e dannose. Il nostro schema considera quattro ambiti: (1) psicologia comportamentale, (2) politica e diritto, (3) socioeconomia, e (4) integrità della scienza e della salute pubblica. I vaccini ora in uso sembrano aver avuto un impatto significativo sulla diminuzione del carico di morbilità e mortalità associato a COVID-19, ma noi sosteniamo che gli attuali obblighi vaccinali sono scientificamente discutibili e possono causare più danno sociale che bene. Limitare l’accesso delle persone a lavoro, istruzione, trasporti pubblici e vita sociale in base allo stato di vaccinazione contro la COVID-19 lede i diritti umani, promuove lo stigma e la polarizzazione sociale, e influisce negativamente sulla salute e sul benessere. Le attuali politiche possono portare a un ampliamento delle disuguaglianze sanitarie ed economiche, a un impatto dannoso a lungo termine sulla fiducia nei governi e nelle istituzioni scientifiche, e ridurre l’uso di future misure di salute pubblica, comprese le vaccinazioni contro la COVID-19, oltre alle vaccinazioni di routine. La vaccinazione obbligatoria è uno dei più potenti interventi di salute pubblica e dovrebbe essere usato con parsimonia e prudenza, se si vogliono rafforzare norme etiche e fiducia nelle istituzioni. Noi pensiamo che le politiche vaccinali attuali contro la COVID-19 debbano essere rivalutate alla luce delle conseguenze negative che abbiamo delineato. Fare leva su strategie di empowerment basate sulla fiducia e su una consultazione pubblica, e migliorare i servizi e le infrastrutture sanitarie, rappresentano un approccio più sostenibile per l’ottimizzazione dei programmi di vaccinazione contro la COVID-19 e, più in generale, per la salute e il benessere del pubblico.

A cura di Adriano Cattaneo

1. Bardosh K et al. The unintended consequences of COVID-19 vaccine policy: why mandates, passports and restrictions may cause more harm than good. BMJ Global Health 2022;7:e008684

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