In Francia, come altrove, gli operatori sanitari sono esposti alla promozione di Big Pharma in modo massiccio e frequente, con effetti deleteri sulla qualità delle prescrizioni e sull’ammontare della spesa sanitaria. Sebbene la formazione sul conflitto di interessi faccia parte della carta etica e deontologica delle facoltà di medicina e odontoiatria adottata a fine 2017, gli studenti sono ancora poco consapevoli di questo tema.
Continua la lettura di Come gli studenti di medicina generale francesi sono formati a gestire il marketing aziendaleDopo 23 anni dall’introduzione degli Orphan drugs in UE siamo di fronte a un reale progresso?
Un Orphan Drug (OD) è un farmaco potenzialmente curativo per malattie definite rare. In realtà sarebbe più corretto il termine farmaco per malattia orfana, sia di terapia sia di una ditta farmaceutica disposta a investire molto denaro per pochi pazienti. Milioni di pazienti soffrono di malattie cosiddette rare, solo in Europa sarebbero 30milioni per più di 6.000 diverse affezioni, molte delle quali senza una cura specifica. Sviluppare OD è dunque un problema cruciale. D’altro canto, è importante anche sapere se funzionano realmente, dal momento che i requisiti per la loro approvazione sono stati finora molto deboli, a fronte di costi decisamente elevati. Purtroppo, molti medici li prescrivono solo perché sono delle novità, senza conoscerne il reale valore terapeutico. [1]
Continua la lettura di Dopo 23 anni dall’introduzione degli Orphan drugs in UE siamo di fronte a un reale progresso?Richiesta di una discussione aperta sulle basi scientifiche che giustifichino l’insistenza dell’OMS nel richiedere ripetute vaccinazioni anti-COVID-19
Pur riconoscendo che COVID-19 non rappresenta più un PHEIC (emergenza sanitaria pubblica di portata internazionale), l’OMS insiste nel sostenere la vaccinazione mondiale con vaccini la cui efficacia e sicurezza sono sempre più in discussione. Tale sostegno è ribadito nonostante l’evidenza che, anche nei paesi con coperture vaccinali molto elevate, l’epidemia non è stata fermata. E nonostante le prove di perdita d’efficacia, con maggiore e crescente tasso di infezione a ogni booster in soggetti vaccinati rispetto ai vaccinati con due sole dosi e rispetto ai non vaccinati [allego alcuni esempi importanti].1,2,3
Continua la lettura di Richiesta di una discussione aperta sulle basi scientifiche che giustifichino l’insistenza dell’OMS nel richiedere ripetute vaccinazioni anti-COVID-19I determinanti commerciali della salute
Il 23 marzo 2023 il Lancet ha pubblicato una serie di tre articoli sui determinanti commerciali della salute (DCS), articoli corredati da un editoriale, da un commento del Direttore Generale dell’OMS, e dai profili di due tra i principali autori. Si tratta di articoli corposi la cui lettura raccomandiamo a tutti i NoGrazie. In questa Lettera, proponiamo dei riassunti e dei commenti che non possono catturare tutta la ricchezza delle informazioni e delle analisi proposte dalla serie. In questo editoriale vorremmo piuttosto soffermaci su cosa si potrebbe fare per contrastare gli effetti nefasti dei DCS.
Continua la lettura di I determinanti commerciali della saluteEditoriale. I determinanti commerciali di salute: una nuova serie del Lancet
All’inizio di Marzo 2023, quasi 200 persone (incluso l’ex segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon) hanno firmato una lettera contenente una forte critica alle aziende farmaceutiche per aver anteposto il proprio desiderio di profitti ai bisogni dell’umanità durante la pandemia da COVID-19. Disuguaglianze nell’accesso a vaccini, trattamenti e test (spesso sviluppati con fondi pubblici) sono costate più di un milione di vite mentre le aziende hanno fatturato miliardi di dollari. I firmatari hanno chiesto ai leader mondiali di garantire che una tale ingiustizia non si ripeta più.
Continua la lettura di Editoriale. I determinanti commerciali di salute: una nuova serie del LancetDefinire e concettualizzare i determinanti commerciali della salute
Che cosa hanno in comune tabacco, alcool, carburanti fossili e alimenti ultra-processati come le merendine o le bibite gassate? Queste quattro categorie di prodotti industriali sono correlate a 19 milioni di decessi all’anno nel mondo, pari al 34% del totale dei decessi e al 41% di quelli da malattie non infettive, secondo i dati del Global Burden Disease del 2019, considerati sottostimati.
Continua la lettura di Definire e concettualizzare i determinanti commerciali della saluteConcettualizzare le entità commerciali nella salute pubblica
La maggior parte della ricerca sui DCS si è finora concentrata su un ristretto segmento di attori commerciali. Si tratta solitamente di multinazionali di prodotti insalubri come tabacco, alcol e alimenti ultra-processati per cui sono a disposizione solide prove dei danni che causano alla salute. Ma il mondo commerciale è variegato e spazia da società transnazionali e multinazionali con ricavi superiori al PIL di interi paesi, a imprese locali di piccole dimensioni. Infatti, sebbene la ricchezza sia concentrata in modo sproporzionato in un piccolo numero di grandi aziende e individui che sono spesso proprietari di queste società, circa il 90% delle aziende in tutto il mondo sono micro, piccole o medie imprese. Con l’intento di guardare oltre alle multinazionali che producono prodotti dannosi, l’obbiettivo di questo articolo è sviluppare un quadro concettuale che prenda in considerazioni tutte le entità commerciali rilevanti per la salute pubblica, per capire se, come e fino a che punto un attore commerciale può influenzare gli esiti di salute.[1]
Continua la lettura di Concettualizzare le entità commerciali nella salute pubblicaDeterminanti commerciali di salute: verso il futuro
Il terzo articolo della serie guarda al futuro.[1] Non si tratta né di detronizzare il capitalismo né di legarsi stretti in un abbraccio con le imprese transnazionali. E non esiste una bacchetta magica per mitigare, annullare o prevenire i danni causati dai DCS alla salute, al benessere, all’equità e all’ambiente. Si comincia dal riconoscere la necessità di cambiare, e di muoversi rapidamente. La società nel suo complesso deve chiedersi quali sistemi politici ed economici possono meglio contribuire alla salute e all’equità, qual è il ruolo del mercato in tali sistemi, quali dispositivi istituzionali e legislativi possono efficacemente regolare le pratiche commerciali al fine di prevenire o ridurre i danni per salute e ambiente, quali modelli di business devono essere proibiti, regolati o incentivati, e come cittadini e società civile possano promuovere tutto ciò. Le proposte degli autori dell’articolo sono per forza generiche e devono essere declinate in azioni pratiche a livello globale, sovranazionale, nazionale e regionale.
Continua la lettura di Determinanti commerciali di salute: verso il futuroCongressi medici: basta con gli sponsor
Adriano Cattaneo, 15/05/2023 – Il marketing sanitario esercita un’influenza importante sui contenuti di un congresso, piegando la scienza a proprio favore, corrompendo politiche e pratiche sanitarie, e creando conflitti di interessi che macchiano la reputazione degli operatori e ne compromette integrità, lealtà e indipendenza di giudizio.
Continua la lettura di Congressi medici: basta con gli sponsorMedicina e profitto negli USA
Primo Buscemi, 04/05/2023 – La smodata ricerca del profitto che affligge la sanità statunitense ha raggiunto un livello tale da costituire una minaccia per l’esistenza di un sistema sanitario equo e sostenibile.
Continua la lettura di Medicina e profitto negli USAI determinanti commerciali della salute in 3 minuti
Il circolo vizioso (e dannoso) dei determinanti commerciali della salute.
Continua la lettura di I determinanti commerciali della salute in 3 minutiTo mask or not to mask? Jefferson Vs Cochrane
Nella Lettera 111 di febbraio 2023, Alberto Donzelli aveva riassunto e commentato una revisione Cochrane, firmata da Tom Jefferson et al., sull’efficacia dei mezzi fisici, soprattutto mascherine chirurgiche e FFP2, nell’interrompere e ridurre la diffusione di virus respiratori, SarsCov2 e non solo. Una presa di posizione di Karla Soares-Weiser, Editor-in-Chief della Cochrane Library, apparentemente a nome di tutta la Cochrane, ha scatenato un vivace dibattito.
Continua la lettura di To mask or not to mask? Jefferson Vs CochraneSette punti per una discussione critica su Jefferson Vs. Cochrane
1. Un solido studio osservazionale è meglio di un RCT mal fatto. In ogni caso, non è possibile costruire un solido RCT sulla validità delle mascherine per le troppe difficoltà insite. Dire che un solido studio osservazionale è meglio di un RCT mal fatto è un’inutile banalità. Si dica invece quali sono i “solidi studi osservazionali” cui fa riferimento, dato che quelli riportati nella metanalisi della UK Health Security Agency hanno vari bias che ne riducono drasticamente la validità.[1]
Continua la lettura di Sette punti per una discussione critica su Jefferson Vs. CochraneIntervista di Vinay Prasay a Tom Jefferson e Carl Heneghan. Cochrane mask controversy: will EBM survive?
Che cosa hanno pensato gli autori della revisione quando Soara-Weiser ha cercato di sminuire il loro ben fatto lavoro?
Continua la lettura di Intervista di Vinay Prasay a Tom Jefferson e Carl Heneghan. Cochrane mask controversy: will EBM survive?Ricerca e sviluppo non giustificano il prezzo elevato dei nuovi farmaci
Un gruppo di ricercatori londinesi ritorna su un tema molto dibattuto, il prezzo ingiustificato dei farmaci.[1] Questo è passato, negli USA, da una media di 1400$ per anno nel 2008 a 150.000$ nel 2021. Esistono poi farmaci con prezzi stratosferici, come Zolgensma per l’atrofia muscolare spinale, in vendita a 2 milioni di dollari a singola dose, o farmaci più recenti per la terapia genica dell’emofilia B che arrivano a 3,5 milioni di dollari a dose. Le aziende del farmaco si sono sempre trincerate dietro la giustificazione dei costi elevati di ricerca e sviluppo (R&D).
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