Verso lo stop alla pubblicità dei medicinali soggetti a prescrizione medica in Nuova Zelanda

Un granello di sabbia unendosi ad altri può creare degli argini a correnti pericolose e può inceppare ingranaggi e meccanismi perversi.”

La pubblicità diretta ai consumatori (DTCA, Direct-To-Consumer-Advertising) dei medicinali soggetti a prescrizione medica fa riferimento al marketing di prodotti farmaceutici rivolto direttamente a pazienti/consumatori, completamente legale solo in Nuova Zelanda e negli Stati Uniti, e proibito in tutte gli altri paesi. Sono molte le ragioni per vietare la pubblicità farmaceutica diretta ai consumatori. Tra queste, le più importanti riguardano il fatto che la DTCA aumenta i costi per il sistema sanitario, le prescrizioni inappropriate, i trattamenti eccessivi e i danni iatrogeni, invia ai consumatori informazioni poco utili, mette a rischio il rapporto medico-paziente, mina gli sforzi per migliorare l’alfabetizzazione sanitaria, prende di mira i più vulnerabili e perpetua lo squilibrio di potere a favore delle aziende farmaceutiche. Per queste e per altre ragioni, da anni i sanitari americani e neozelandesi combattono una guerra impari contro le lobbies dell’industria per cercare di vietare la DTCA.

Recentemente in Nuova Zelanda si è presentata una nuova occasione per bandire la pratica dannosa. Infatti, proprio in questi mesi, il governo sta rivedendo la sua legislazione farmaceutica. Con l’obbiettivo di promuovere una campagna per abolire la DTCA, nel mese di luglio 2023 il Council of Medical Colleges della Nuova Zelanda ha pubblicato una lettera aperta cercando cofirmatari e sostegno anche dall’estero.[1] In tutto il mondo la risposta all’appello è stata straordinaria: quasi mille singoli firmatari, tra cui accademici nazionali e internazionali di alto livello, oltre a un’ampia gamma di gruppi di pazienti e consumatori sostenitori della salute si sono uniti nel promuovere questo cambiamento. Anche i NoGrazie hanno raccolto l’invito.

La buona notizia è che il governo ha ascoltato e, in risposta diretta alla lettera aperta, i membri del Partito Nazionale, del Partito dei Verdi e del Partito Laburista (ndr: i tre principali partiti politici della Nuova Zelanda) hanno votato con un consenso trasversale un “Supplementary Order Paper” (ndr: un emendamento dell’ultimo minuto che nelle ultime fasi dell’approvazione di un disegno di legge richiede un voto a maggioranza in Parlamento) per vietare la DTCA.[2-3]

Così ci scrivono gli estensori per aver sottoscritto la loro campagna: “… anche se la preferenza del Consiglio delle Università di Medicina era inserire il divieto direttamente nella legislazione, resta aperta l’opportunità di vietare la DTCA. È chiaro che c’è ancora del lavoro da fare. Continueremo a lavorare con i funzionari per vietare la DTCA attraverso la legislazione secondaria (regolamenti) e vi terremo aggiornati sui nostri progressi. Grazie ancora. Il governo ha ascoltato, la legislazione è stata modificata grazie ai nostri sforzi collettivi. Nga mihi (ndr: saluto Maori).” Esther Munro, Executive Director, Council of Medical Colleges in New Zealand

A cura di Luca Iaboli

1. https://www.cmc.org.nz/dtca-open-letter

2. https://www.parliament.nz/en/pb/hansard-debates/rhr/combined/HansDeb_20230718_20230719_16

3. Intervento del dott Reti Shane (National party) https://www.parliament.nz/en/pb/hansard-debates/rhr/combined/HansDeb_20230718_20230719_16/tab/video

PS. Un conto è l’informazione del paziente, un conto la manipolazione del consumatore. Di seguito, una mia selezione di DTCA permesse in USA e NZ:

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