Revisione sistematica Cochrane di Tom Jefferson et al. sugli interventi fisici per interrompere o ridurre la diffusione di virus respiratori

In situazioni ad alto rischio (interazione con un malato, ambienti chiusi affollati con permanenza prolungata di persone e possibilità di essere accanto a malati) è ragionevole pensare che una mascherina correttamente indossata offra una protezione aggiuntiva. Ma l’uso ampio che ne è stato promosso a livello di comunità non ha prove di utilità nel contenimento della diffusione del SARS-CoV-2, a maggior ragione in presenza di varianti contagiosissime come Omicron. Questo era già evidente all’aperto con il virus originario dal 2020,[1] ma una risposta chiara allo stato delle conoscenze viene oggi dall’ultimo aggiornamento di una rassegna sistematica delle sole ricerche di maggior validità (studi randomizzati controllati, RCT), effettuato da Tom Jefferson e collaboratori, e da poco pubblicata sul database Cochrane.[2] Le due slide riprodotte spiegano importanti motivi per prendere decisioni di sanità pubblica basate su disegni di studio validi, senza farsi condizionare in tema di mascherine da disegni di studio osservazionali.

In particolare, nella rassegna aggiornata, 12 RCT (2 in ambienti sanitari, 10 in comunità) hanno confrontato l’uso di mascherine mediche (dette chirurgiche) verso il non uso, concludendo con moderata certezza che probabilmente fanno poca o nessuna differenza: per sintomi da sindromi influenzali o COVID-19 il rapporto di rischio è 0,95 (dunque -5%, non statisticamente significativo, n.s.), per influenza o SARS-CoV-2 con conferma in laboratorio 1,01 (+1%, n.s.; cioè chi le indossa risulta minimamente più positivo al virus). Il confronto tra mascherine chirurgiche e respiratori FFP2 (4 RCT in contesti sanitari, 1 in famiglia) mostra una tendenza al beneficio delle FFP2 per le sindromi influenzali (-18%, n.s.), ma non quando vi è la più obiettiva conferma di laboratorio (+10%, n.s.). Non risultano differenze significative neppure in ambiti sanitari, in cui le mascherine chirurgiche sono risultate “non inferiori” alle FFP2. Dunque un obbligo di FFP2 rispetto alle mascherine chirurgiche non ha chiaro supporto scientifico neppure in ospedale.

L’igiene delle mani comporta benefici modici ma più certi nel ridurre malattie respiratorie e sindromi influenzali (-11%, significativo). Rispetto all’impatto sulla salute delle persone, per quanto si è dimostrato nelle ricerche valide, i benefici per la salute a livello di popolazione non sono provati (n.d.r.: benché possa essere ragionevole indossare mascherine per periodi limitati al chiuso in ambienti a rischio).

Le mascherine, tuttavia, comportano anche svantaggi per la salute

Il più ovvio è un aumento inaccettabile dell’anidride carbonica (CO2) nell’aria respirata. Uno studio dell’Agenzia pubblica per l’Ambiente di Bolzano aveva dimostrato già nel 2020 che in soggetti seduti senza mascherine a ogni inspirazione si reinala l’1%~ della CO2 della precedente espirazione, al netto della CO2 ambientale. Con una mascherina chirurgica se ne reinala il 9%, con FFP2 oltre il 10%. Pubblicazioni del 2022 hanno dimostrato in ragazzi a scuola una reinalazione di 13.000 parti per milione (ppm) di CO2 con mascherina chirurgica indossata per pochi minuti, e superiori con FFP2,[3] quando la normativa in Germania fissa un massimo di 5.000 ppm per esposizioni lavorative. Ricerche con metodi più precisi di misurazione hanno dimostrato in soggetti seduti in una stanza ben ventilata (NB: parlando o con attività fisica anche modesta la CO2 inalata aumenta): senza mascherine una CO2 inalata di 480 ppm, che arrivava a quasi 5.000 ppm con mascherine chirurgiche e a 9.400 con FFP2.[4] La frequenza di respiro era maggiore tra i bambini (≥18 volte al minuto), con concentrazione media di CO2 >12.800 con FFP2. Si ricorda che 5.000 ppm di CO2 nell’aria inalata è la soglia massima di esposizione professionale (per 8 ore) negli USA e per l’Agenzia Europea per la sicurezza e salute sul lavoro EU-OSHA. Nella ricerca citata,[4] è stata superata nel 40% dei casi con le mascherine chirurgiche e nel 99% con FFP2. Valori >5000 ppm a lungo sono vietati per i lavoratori in vari paesi e provocano di frequente mal di testa, nausea, rinite, sonnolenza, ridotta performance cognitiva. Per non parlare dei problemi psicologici, relazionali, di apprendimento per bambini tenuti a indossare mascherine a scuola per molte ore consecutive. Va sottolineato che, in stanze affollate, due ricambi d’aria/ora abbassano l’accumulo di aerosol con possibile contenuto di germi in modo più efficiente rispetto alle mascherine migliori.[4]

Con le mascherine si può verificare anche una reinalazione di germi patogeni, con conseguenze non trascurabili

Purtroppo il problema maggiore con le mascherine è proprio dovuto, nel corso di infezioni con germi che si moltiplicano nelle vie respiratorie di chi le indossa, alla reinalazione di parte di questi (di dimensioni molto grandi rispetto alle piccole molecole di CO2) per 15-20 volte al minuto, con aumento della carica microbica nelle vie aeree e maggiori possibilità della sua discesa nei polmoni. Ciò può aver trasformato infezioni asintomatiche in sintomatiche, o aggravato i sintomi in un gran numero di infetti che indossano mascherine a lungo, senza necessità. La documentazione di questi danni poco considerati si è avuta in una ricerca che ha mostrato il cosiddetto Fogen effect:[5] le contee del Kansas che hanno imposto l’obbligo di mascherine hanno avuto una letalità maggiore nei soggetti infettati, e una mortalità maggiore del ~50% rispetto a contee dove l’uso delle mascherine era lasciato al buon senso delle persone.

Indicazioni in tal senso, purtroppo sottovalutate,[6] sono presenti anche nel RCT di miglior qualità disponibile sull’effetto di un uso extrafamiliare di mascherine chirurgiche.[7]

È plausibile che tali effetti dannosi siano più gravi nei malati, con cariche virali elevate, che dovrebbero poter espirare liberamente isolati in locali ben aerati, limitandosi a usare le mascherine nelle brevi interazioni con chi presta loro assistenza. Sfortunatamente, tale messaggio non era passato con chiarezza neppure in pubblicazioni dell’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control),[8] che ha raccomandato “mascherine in famiglia nelle persone con sintomi”, senza le necessarie specificazioni, o fornendo anche in seguito indicazioni senza chiarire bene quanto sopra spiegato.[9]

C’è una relazione tra mascherine e performance del sistema immunitario?

Alcuni ricercatori hanno ipotizzato un rimbalzo di comuni infezioni dopo anni di lockdown (senza valide prove di benefici complessivi, come in effetti mostra la Svezia, che non li ha attuati – né ha quasi usato mascherine – e oggi ha il minimo eccesso di mortalità tra i paesi europei),[10] distanziamenti, abuso di dispositivi di protezione. In effetti, si sono documentati aumenti di infezioni da virus respiratorio sinciziale e da tanti altri germi patogeni in coincidenza con l’allentarsi di (irragionevoli) restrizioni. Tuttavia una minor capacità di difese immunitarie può essere dovuta in buona misura anche ad altri fattori, come la spinta ossessiva alla ripetizione di inoculazioni vaccinali.[11]

Nota: Qualche lettore della Lettera del Gruppo NoGrazie potrebbe interrogarsi sulle relazioni tra politiche pubbliche sulle mascherine e i conflitti di interessi (COI).

Le possibili relazioni si riferiscono a:

  • COI commerciali, dato che gli ingenti acquisti di mascherine sono stati e tuttora sono un enorme business mondiale, che include vistosi fenomeni di “cattura del Regolatore” (esempio tra tanti l’inesorabile invio burocratico di ingenti forniture di mascherine alle Scuole, nonostante molte abbiano segnalato giacenze sovrabbondanti di dispositivi inutilizzati/da smaltire)
  • COI dei Governi nazionali e regionali, interessati a mostrare ai cittadini “di fare qualcosa” di fronte a una minaccia per la salute pubblica, in modo indipendente da prove di effettiva utilità (come più volte denunciato da Tom Jefferson e Karl Heneghan in Trust the Evidence | Carl Heneghan | Substack)
  • COI del potere nazionale e sovranazionale, che ha utilizzato anche le disposizioni sugli obblighi di mascherine come strumento di controllo, funzionale all’esercizio del potere senza necessità di render conto di decisioni in una dialettica democratica o di confronto scientifico aperto. E funzionali anche a scaricare ansie e frustrazioni delle popolazioni per la minaccia pandemica, riversandole su “untori” che per egoismo/irresponsabilità sociale non si adeguano alle disposizioni governative; distogliendo così l’attenzione da problemi di gestione dell’emergenza di responsabilità dei Governi.

A cura di Alberto Donzelli

1. https://epiprev.it/interventi/mascherine-chirurgi­che-allaperto-avviare-un-dibattito-per-ridiscute­re-le-disposizioni-attuali

2. Jefferson T et al. Physical interventions to interrupt or reduce the spread of respiratory viruses. Cochrane Library2023https://www.cochranelibrary.com/cdsr/doi/10.1002/14651858.CD006207.pub6/full

3. Walach H, Weikl R, Prentice J, et al. Experimental Assessment of Carbon Dioxide Content in Inhaled Air With or Without Face Masks in Healthy Children: A Randomized Clinical Trial. JAMA Pediatr Published online June 30, 2021

4. Acuti Martellucci C, Flacco ME, Martellucci M, Violante FS, Manzoli L. Inhaled CO2 Concentration While Wearing Face Masks: A Pilot Study Using Capnography. Environ Health Insights 2022 Sep 15;16:11786302221123573 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC9483963/pdf/10.1177_11786302221123573.pdf 

5. Fögen, Zacharias. The Foegen effect: A mechanism by which facemasks contribute to the COVID-19 case fatality rate. Medicine 101(7):p e28924, February 18, 2022 https://journals.lww.com/md-journal/Ful­ltext/2022/02180/The_Foegen_effect__A_mechani­sm_by_which_facemasks.60.aspx

6. https://www.acpjournals.org/doi/10.7326/m20-6817 commento Donzelli A. The effectiveness of mask recommendation (mainly outdoors) is questionable, for overlooked reasons

7. Bundgaard H, Bundgaard JS, Raaschou-Pedersen DET, et al. Effectiveness of Adding a Mask Recommendation to Other Public Health Measures to Prevent SARS-CoV-2 Infection in Danish Mask Wearers: A Randomized Controlled Trial. Ann Intern Med 2021;174:335-343. doi:10.7326/M20-6817

8. https://www.ecdc.europa.eu/sites/default/fi­les/documents/covid-19-face-masks-communi­ty-first-update.pdf

9. https://www.ecdc.europa.eu/sites/default/files/do­cuments/Considerations-for-use-of-face-masks-in-the-community-in-the-context-of-the-SARS-CoV-2-Omicron-variant-of-concern.pdf

10. Brusco incremento della mortalità in eccesso nella UE a dicembre: + 19% rispetto al +8,4% di novembre. Aggiornata la stima del dato italiano di novembre che passa dal +0,5% al +9,4% Quotidiano Sanità (quotidianosanita.it)

11. HART Group. Repeated mRNA injections. February 1, 2023 – HART (hartgroup.org)

LEGGI TUTTA LA LETTERA 111