L’acquisizione di servizi sanitari da parte di capitali di rischio danneggia la salute

Non è stato facile, per uno che di finanza non ne sa nulla, capire cosa volesse dire la “private equity ownership” (PEO) inclusa nel titolo di un articolo che sembrava di interesse per i NoGrazie.[1] Ownership significa proprietà. Un ospedale può essere di proprietà pubblica o privata; ne sappiamo qualcosa in Italia. Il proprietario privato, a sua volta, può essere un individuo (o una famiglia, o un gruppo di individui), ma più spesso si tratta di una società. Che a sua volta può essere posseduta da individui, ma il cui capitale può comprendere anche altri tipi di investitori, o di fondi. Tra questi investitori, alcuni sono facili da capire: banche, assicurazioni, fondi pensione, e chi più ne ha più ne metta. Ma ci possono essere anche dei soldi definiti come private equity.

Non so se ciò sia comune in Italia, lo è sicuramente negli USA. Sperando di non essere contraddetto, credo che per private equity financing si intenda un finanziamento che avviene attraverso l’acquisto di pacchetti di azioni, ma non in borsa, bensì in un contesto privato e in mercati non regolamentati. In buona sostanza, si tratterebbe di consegnare la proprietà, o parte della proprietà, di un ospedale, o altra struttura o servizio sanitario, a investitori sì legali, ma che agiscono al di fuori dei canali di investimento convenzionali. Altra caratteristica dei fondi private equity è la facile volatilità, nel senso che chi li detiene può tranquillamente decidere da un momento all’altro di spostarli da un investimento a un altro, più redditizio, deprivando così l’ospedale di percentuali più o meno ingenti del finanziamento.

Se siete arrivati alla fine di questa pappardella e ci avete capito qualcosa (io non sono ancora sicuro di aver capito), sappiate che, a detta dell’articolo di cui sopra, una revisione sistematica, la PEO sembra essere associata a peggiori risultati, costi e qualità dell’assistenza sanitaria. Gli autori hanno incluso nella loro analisi 55 studi, su quasi 1800 identificati, da molti paesi, ma soprattutto, ben 47, dagli USA. Le strutture analizzate erano in maggioranza nursing homes, cioè residenze per malati cronici (17), seguite da ospedali e cliniche dermatologiche (9 ciascuna), oftalmologiche (7), multi-specialistiche (5), urologiche (4), gastroenterologiche e ortopediche (3 ciascuna), chirurgiche e ostetrico-ginecologiche (2 ciascuna), maxillo-facciali, otorinolaringoiatriche, per la chirurgia plastica e residenze per anziani (1 ciascuna). Per tutti i risultati presi in esame, la performance della PEO era peggiore, in comparazione con altri tipi di proprietà: maggiori costi per i pazienti, qualità delle cure, moltissimi esiti di salute, quantità e qualità degli operatori sanitari. La PEO, infine, non sembra associata ad alcun beneficio.

Un editoriale che accompagna l’articolo fa notare come, sia negli USA sia in Europa, la PEO sia in crescita.[2] Negli USA, nel 2021, la PEO rappresentava i tre quarti dei 100 miliardi di dollari di nuovi investimenti in servizi sanitari, arrivando a contare per l’11% del totale delle proprietà nelle nursing homes e al 4% negli ospedali. Non si sa esattamente da dove provengano questi private equity investments; si tratta probabilmente di individui e famiglie ricche che pensano di avere un ritorno maggiore e più sicuro in questo modo che con le tradizionali operazioni in banca o in borsa. Altra caratteristica della PEO è la breve durata; i detentori dei capitali non esitano a ritirarli e a dirigerli altrove se il vento della finanza spira in altre direzioni. Altri detentori di PEO acquistano a prezzo relativamente basso, per poi vendere ad altri quando ritengono che il loro capitale sia cresciuto a sufficienza, con la conseguenza di un’alta rotazione di PEO. I controlli governativi, ovviamente, non esistono o sono molto deboli. Gli unici a protestare sono i pazienti e alcuni ricercatori e giornalisti. Ma serve a qualcosa?

A cura di Adriano Cattaneo

1. Borsa A, Bejarano G, Ellen M, Dov Bruch J. Evaluating trends in private equity ownership and impacts on health outcomes, costs, and quality: systematic review. BMJ2023;382:e075244

2. Goozner M. Private equity takeovers are harming patients. BMJ 2023;382:p1396

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