Cina: nubi sulla ricerca farmacologica

Un articolo del New York Times pubblicato online il 22 luglio 2013 riferisce che i dirigenti della multinazionale britannica GlaxoSmithKline (GSK) erano stati avvisati due anni fa sui problemi cui stava andando incontro la ditta nel suo centro cinese di ricerca e sviluppo, con potenziali rischi finanziari e legali.(1) Il New York Times ha avuto accesso a un documento riservato del novembre 2011 che sembra indicare come i problemi per GSK vadano oltre eventuali pratiche immorali di marketing, al centro dello scandalo attuale, e si estendano al centro di ricerca che GSK ha creato a Shanghai per lo sviluppo di farmaci neurologici.

Fin dal 2006, 13 delle 20 maggiori multinazionali del farmaco hanno creato centri di ricerca e sviluppo in Cina. La ragione è molto semplice: costa meno. Ma comporta anche qualche rischio. Per esempio, nel caso di GSK, sembra che i ricercatori non abbiano riportato trasparentemente, come sarebbe successo in Gran Bretagna per esempio, i risultati dei loro esperimenti su topi per un nuovo farmaco, l’ozanezumab, già in fase di test sull’uomo per il trattamento della sclerosi multipla e della malattia di Lou Gehrig. Questo per la ricerca è una specie di peccato mortale, perché potrebbero esserci in animali effetti dannosi che renderebbero più prudente la sperimentazione sull’uomo. Inoltre, sembra che i ricercatori GSK cinesi non abbiano sorvegliato in modo accurato quanto succedeva negli ospedali dove i test sull’uomo avevano luogo. Tutto ciò ha portato a sospendere i trials con l’ozanezumab nell’uomo. Un audit interno del 2012 sembra indicare che questi problemi siano stati almeno parzialmente risolti, ma esperti indipendenti considerano ad ogni modo grave quanto successo e lo attribuiscono al desiderio della ditta di accelerare i tempi per la scoperta di nuovi farmaci. Un’altra nube per GSK è rappresentata dal licenziamento di uno dei responsabili della ricerca in Cina, accusato di aver imbrogliato sui dati pubblicati in un articolo sulla rivista Nature Medicine. Tutto ciò ha portato GSK a istituire forme di audit più robusto sulle attività del suo centro di Shanghai, che nel 2011 dava già lavoro a 460 persone e che nelle intenzioni della ditta dovrebbe diventare uno dei suoi gioielli a livello mondiale.

1. Thomas K. Drug Research in China Falls Under a Cloud. http://www.nytimes.com/2013/07/23/business/global/drug-research-in-china-falls-under-a-cloud.html?pagewanted=1&nl=todaysheadlines&emc=edit_th_20130723