Trasparenza nei rapporti tra le imprese produttrici e i soggetti che operano nel settore della salute: la lezione degli USA

In attesa dell’applicazione del Sunshine act italiano, un articolo pubblicato su Drug Therapeutic Bulletin ripercorre la storia di come gli Stati Uniti sono arrivati all’approvazione della legge che obbliga alla trasparenza sulle transazioni finanziarie tra sanitari e industria.[1] A scriverlo è il direttore della sezione ricerca di Public Citizen, un’organizzazione statunitense di difesa dei consumatori, che mostra al selezionato pubblico inglese di Drug Therapeutic Bulletin i vantaggi del sistema statunitense rispetto al più lasso sistema inglese, basato sulla dichiarazione volontaria.

In sei anni, dal 2014 al 2019, tra onorari, doni, pasti e rimborsi spese, sono oltre 18 i miliardi di dollari pagati ai sanitari. Il valore dei pagamenti è aumentato dai 2,7 miliardi di $ nel 2014 ai 3,6 miliardi del 2019. Basandosi sui dati raccolti, vari studi hanno documentato un’evidente associazione tra il pagamento ai medici e l’incremento di prescrizioni di farmaci e strumenti medici. Ad esempio, uno studio che correla i pagamenti dell’industria agli specialisti gastroenterologi mostra che ogni dollaro speso in cibo, spese di viaggio e ospitalità, consulenze o onorari per presentazioni è associato a un guadagno da parte dell’industria di 3,16 dollari in aumentata spesa per adalimumab. Un secondo esempio riguarda i cardiovertitori-defibrillatori, impiantati a 145.900 pazienti negli USA da parte di 4435 medici in un periodo di tre anni. Di questi medici, 4152 (94%) hanno ricevuto un totale di oltre 20 milioni di dollari l’anno dai produttori, con un pagamento annuale medio di 4915 dollari. I ricercatori hanno riscontrato una forte correlazione tra l’industria che paga e il modello di cardiovertitore-defibrillatore che il medico prescrive e impianta. Ancora, in una revisione sistematica di studi che analizzano se ricevere un pagamento dall’industria modifica la pratica prescrittiva del sanitario, in 30 studi su 36 (86%) è evidente un’associazione sia tra pagamento e prescrizione, sia tra entità del pagamento e aumento della prescrizione. Nella conclusione gli autori scrivono che i pagamenti dell’industria riducono la capacità del medico di prendere decisioni terapeutiche indipendenti e possono essere pericolosi per il paziente.

Del resto, come scrive l’autore dell’articolo nell’introduzione: “Nel corso della storia, le persone hanno sempre tentato di influenzare gli altri offrendo denaro, beni o servizi. Se questi tentativi non avessero avuto così tanto successo, sarebbero svaniti molto tempo fa. Al contrario, seguendo un principio darwiniano, i metodi per influenzare si sono progressivamente evoluti, sono diventati diffusi, complessi, estremamente efficaci e, spesso, anche dannosi per le persone che, inconsapevoli, diventano le vittime di questo sistema.” Eppure, ci sarebbe un sistema semplice per limitare i danni: forse di qui a qualche centinaio di anni la comunità medica si deciderà a rifiutare le prebende dell’industria.

A cura di Luca Iaboli

1. Wolfe S. Mandatory disclosure of all pharmaceutical and medical device companies’ payments to healthcare providers: learning from the USA. Drug Ther Bull 2022;60(4):52-55 https://dtb.bmj.com/content/dtb/60/4/52.full.pdf

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