Metropolitan Museum, New York

Nelle nostre Lettere non periodiche ci siamo occupati spesso dell’epidemia di decessi da uso di oppioidi negli USA. Abbiamo riferito delle responsabilità dei produttori, e in particolare della ditta Purdue Pharma, nello spingere senza nessuno scrupolo per un aumento ingiustificato dell’uso di questi farmaci. Abbiamo anche denunciato la condiscendenza più o meno consapevole di molti medici. Questa notizia che ci arriva da New York ci consola, almeno in parte.

Il Metropolitan Museum of Art di New York e i membri della famiglia Sackler hanno annunciato che il famoso museo toglierà il loro nome, legato al produttore di oppioidi Purdue Pharma, dalle sue sale espositive.

I Sackler sono i fondatori dell’azienda che produce l’OxyContin, farmaco accusato di aver alimentato la crisi degli oppioidi: oltre 20 anni di eccesso di prescrizioni e uso di farmaci commercializzati senza avvertenze sui rischi di dipendenza e overdose, con migliaia di decessi ogni anno tra milioni di utilizzatori cronici.  Nel 2019, il Met aveva annunciato che non avrebbe più accettato regali dalla famiglia, ma sette spazi espositivi erano ancora intitolati ai Sackler. Uno di questi ospita il famoso Tempio di Dendur, un antico tempio egizio. La decisione è stata presa di comune accordo. Il presidente e amministratore delegato del Met ha dichiarato che i Sackler “sono stati tra i nostri sostenitori più generosi. Questo grazioso gesto aiuta il Museo a continuare a servire questa e le future generazioni”. A livello globale, diversi musei di spicco avevano già adottato misure simili per prendere le distanze dalla famiglia, tra cui il Tate Museum e la National Portrait Gallery nel Regno Unito e il Louvre a Parigi.

A maggio del 2021, la famiglia Sackler ha lanciato un sito web per affrontare quelle che secondo loro erano false accuse intese a imputare alla famiglia, a Purdue Pharma e a uno dei suoi prodotti, OxyContin, di aver creato la crisi degli oppioidi. Secondo i CDC, la dipendenza da oppiacei sia legali che illegali è stata ed è tuttora un problema serio negli Stati Uniti, che hanno avuto quasi mezzo milione di morti per overdose tra il 1999 e il 2019.

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