Maria Edoarda Trillò

Maria Edoarda Trillò ha rappresentato nello scenario dei consultori familiari romani uno degli esempi più luminosi di pratica professionale medica nella prospettiva della sanità pubblica. Anche quando è stata chiamata a responsabilità di coordinamento del dipartimento materno infantile, non ha mai abbandonato la pratica consultoriale. Considerava come strategica la necessità di operare proattivamente per ridurre in modo significativo il rischio che le persone con disagio sociale fossero meno esposte alle cure e alla promozione della salute.

 
La mia conoscenza dei consultori familiari sul territorio nazionale mi consente di affermare che Maria Edoarda è stata una professionista di altissimo livello che ha valorizzato appieno le enormi potenzialità dei servizi consultoriali come pilastri di una sanità pubblica sostenibile e rispettosa del dettato costituzionale. La legge 833/78 ha trovato nel suo operare piena attuazione.
Attualmente in pensione, seguitava a svolgere attività assistenziale a favore dei più svantaggiati, dai Rom alla popolazione migrante. Medico pediatra, ha svolto la sua professione rappresentando nei fatti quelle competenze essenziali per la valorizzazione della professione medica: umiltà, generosità e continuo riferimento alle prove scientifiche.
È stata sempre vivace animatrice delle reti e delle associazioni: dal Gris all’ACP e ai NoGrazie.
Il suo straordinario spessore etico si esprimeva con il suo modo di operare piuttosto che con dichiarazioni di principio. Se è vero che mancherà a tutte le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerla sia in ambito professionale che sociale ed amicale è altrettanto vero che il suo esempio rimane un lascito prezioso per chi si riconosce nei valori che Maria Edoarda ha rappresentato con la sua esperienza di vita.
Michele Grandolfo