Impatto dei CdI sul diritto umano alla salute

Facilitatori: Astrid BernerRodoreda (Brot für die Welt, Germania), Lotti Rutter (Treatment Action Campaign, Sudafrica), Narendra Gupta (No Free Lunch, India), Mirfin Mpundu (Ecumenical Pharmaceutical Network, Kenya).
Mirfin ha iniziato presentando le sfide al raggiungimento del più alto livello ottenibile di salute in Africa: il non accesso ai farmaci essenziali, la debolezza della leadership, dei sistemi e dell’organizzazione sanitaria, l’inadeguatezza delle infrastrutture e della legislazione, compresa l’applicazione della stessa, l’inefficienza e il cattivo uso delle risorse finanziarie, oltre alla loro limitatezza, e l’estrema carenza di personale.

 

I bassi salari favoriscono furti, disonestà e corruzione, mentre la debolezza del sistema porta ad appropriazione indebita di fondi. Su questa base prospera l’influenza dell’industria della salute e si evidenzia il bisogno di un cambio di leadership.

Narendra ha detto che l’India è il terzo maggiore produttore mondiale di farmaci, per un valore di oltre 27 miliardi di euro l’anno, di cui 15 in esportazioni. É considerata la farmacia dei paesi in via di sviluppo, grazie alla sua produzione di generici e alla sua legislazione sui brevetti che le permette di aggirarli pur rispettando le regole globali stabilite dai TRIPs (gli accordi sulla proprietà intellettuale dell’Organizzazione Mondiale per il Commercio; ndt). Questo ruolo è minacciato dai tentativi di Big Pharma di acquisire i produttori indiani di generici, dal continuo “rinverdimento” (ever-greening) dei brevetti da parte delle multinazionali mediante minime variazioni di formule e dosaggi, e dalla pressione per modificare la legislazione indiana sui brevetti quando questa rifiuta di riconoscerli. Nonostante l’India sia la farmacia dei paesi poveri, circa metà della sua popolazione non ha accesso a farmaci essenziali abbordabili. Una nuova politica per farmaci e diagnostici gratuiti ha ridotto sensibilmente la spesa privata per gli stessi, rendendoli più accessibili. Ha portato anche a un ridimensionamento della promozione commerciale mediante incentivi ai medici da parte dell’industria.

Lotti ha spiegato che il prezzo dei farmaci è un tema caldo in Sudafrica, un paese che finora ha approvato tutte le richieste, migliaia, di brevetti da parte di Big Pharma, con il risultato che si tendono ad usare farmaci sempre più costosi. Ha portato ad esempio diversi farmaci per il carcinoma della mammella, l’epatite e l’epilessia, molto costosi e non disponibili nei servizi sanitari pubblici. La sua organizzazione, Treatment Action Campaign (TAC), è riuscita a ridurre i costi degli antiretrovirali per l’HIV con una pressione iniziata nel 2011 e che include la richiesta di modificare la legislazione sui brevetti sfruttando la flessibilità implicita nei TRIPs. Ma Big Pharma si è opposta a queste richieste. Nel luglio del 2016 è iniziata una discussione per un nuovo inquadramento della proprietà intellettuale, ma i lavori sono ancora in corso.

Nella discussione finale vi è stato consenso sul fatto che i sistemi di salute pubblica debbano essere rafforzati e protetti da qualsiasi indebita influenza da parte di Big Pharma. La società civile gioca un ruolo fondamentale di cane da guardia, per monitorare e far pressione in questo senso. Sarebbe utile una cooperazione internazionale tra rappresentanti della società civile di vari paesi.