Domanda e risposte

D.  Salve, sono un’infermiera pediatrica e lavoro in un consultorio familiare. Negli ultimi anni (grazie all’appartenenza a questo gruppo) sto approfondendo il tema del conflitto d’interesse specialmente nell’ambito pediatrico e relativamente alla protezione dell’allattamento nel particolare.

 

 

Spesso durante gli scambi con i pediatri mi viene riportata la inevitabilità della loro partecipazione ai congressi sponsorizzati perché le varie aziende sanitarie non danno la possibilità di acquisire gli ECM annuali. Vorrei avere il vostro parere su questo tema.

R1.      Non è vero che non ci sia alternativa ai congressi sponsorizzati. Sul sito della Fimmg c’è la possibilità di accedere a FadinMed per l’acquisizione di crediti formativi con iniziative alcune delle quali molto interessanti. Sono gratuite tutte, facilmente superabili. Può capitare un congresso sponsorizzato interessante cui fa piacere partecipare. Personalmente frequento solo quelli approvati dalla regione, non accetto nessun gadget e non resto al pranzo. I corsi FadinMed sono aperti anche agli infermieri.

R2.      L’ Associazione Culturale Pediatri da anni gestisce corsi di formazione in tutte le realtà nazionali, senza alcuna sponsorizzazione. Se non ci credete venite al congresso nazionale, che quest’anno si svolgerà in Ottobre a Treviso.

R3.      Sono pediatra di famiglia dal 2004, anno in cui ho aderito ai NoGrazie, da allora non partecipo a congressi sponsorizzati. L’azienda sanitaria a cui appartengo (ausl Ferrara) consente a noi pdf di organizzare aggiornamenti in autonomia che devono essere non sponsorizzati e che consentono di ottenere gli ECM necessari. Inoltre acquisisco altri ECM attraverso corsi FAD istituzionali. Ben fatti quelli della FNOMCeO (molto istruttivo l’ultimo sulla salute globale). Quindi i pdf di Ferrara non hanno alcuna necessità di partecipare ad eventi sponsorizzati. Purtroppo c’è ancora l’abitudine, anche del nuovo primario del reparto di pediatria della mia città, di organizzare cene “con il contributo disinteressato” di aziende di latti e/o farmaci. Dal 1996 al 2004 ho lavorato in una struttura ospedialiera. Per alcuni aggiornamenti specifici (mi occupavo di EEG e ho partecipato ad alcuni corsi residenziali) il mio responsabile chiedeva ad alcune ditte di alimenti per bambini perchè la Direzione Sanitaria non investiva nella formazione dei medici. Non conosco attualmente il comportamento delle direzioni ospedaliere.