Credere a teorie complottistiche può avere conseguenze sulla salute

Tutti conosciamo i principali determinanti di salute. Recentemente, però, sembra se ne sia aggiunto uno del tutto inaspettato: credere a fake news sulla Covid 19. Un gruppo di ricercatori olandesi di psicologia applicata ha studiato le false credenze sulla Covid 19 all’inizio della pandemia, scoprendo che potevano fungere da indicatori della salute futura.[1]

Alcune credenze, pur del tutto inammissibili alla luce delle conoscenze scientifiche attuali, possono essere egualmente credibili per alcuni soggetti e determinare un notevole impatto sul loro quotidiano, attitudini, comportamenti ed emozioni. Ricerche precedenti avevano dimostrato come le credenze su fake news e teorie del complotto possano associarsi a una ridotta osservanza delle misure igieniche e di comportamento oltre alla propensione a non vaccinarsi. Ma la ricerca olandese si spinge oltre, cercando di dimostrare che le credenze complottistiche possono predire un peggioramento delle condizioni di salute.

I ricercatori si sono avvalsi di un grande sondaggio d’opinione sui comportamenti degli olandesi durante la pandemia condotto da uno dei più grossi studi specializzati nel settore. Nell’intervista sono così state inserite alcune domande specifiche quali: il covid19 è un’arma biologica? è una cospirazione per ridurre la libertà individuale? è un imbroglio dei gruppi finanziari? è una creazione ad hoc per coprire l’imminente default economico? Le risposte fra affermativa e negativa prevedevano una scala da 1 a 10. Questo set di domande era stato somministrato in aprile 2020; sei mesi dopo, in dicembre, gli stessi soggetti venivano nuovamente intervistati. In questo secondo set di domande si chiedeva se fossero mai stati testati; nel caso avessero avuto un tampone positivo, si chiedeva quale fosse stato il grado di osservanza delle disposizioni di legge sulla pandemia (uso di mascherine in pubblico, presenze in casa maggiori del consentito, accessi a ristoranti o bar più affollati del consentito). Infine veniva chiesto quanto il benessere generale fosse stato negativamente influenzato dalla pandemia (problemi finanziari, perdita del lavoro, depressione, solitudine, insonnia, attacchi di panico, speranze per il futuro, problemi relazionali).

Otto mesi dopo la prima intervista, i soggetti che maggiormente sostenevano di credere a teorie di cospirazione avevano avuto una minore compliance con le misure igieniche e avevano avuto una maggiore frequenza di tamponi positivi. In questo gruppo si era verificata una maggiore probabilità di perdere il lavoro, di avere problemi economici, rifiuto sociale, minor benessere in generale. Un altro buon motivo per credere soltanto alle prove scientifiche.

A cura di Giovanni Peronato

1. van Prooijen JW et al. Conspiracy beliefs prospectively predict health behavior and well-being during a pandemic. Psychological Medicine 2021 Oct 13;1-25. doi: 10.1017/S0033291721004438

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