Il 23 marzo 2023 il Lancet ha pubblicato una serie di tre articoli sui determinanti commerciali della salute (DCS), articoli corredati da un editoriale, da un commento del Direttore Generale dell’OMS, e dai profili di due tra i principali autori. Si tratta di articoli corposi la cui lettura raccomandiamo a tutti i NoGrazie. In questa Lettera, proponiamo dei riassunti e dei commenti che non possono catturare tutta la ricchezza delle informazioni e delle analisi proposte dalla serie. In questo editoriale vorremmo piuttosto soffermaci su cosa si potrebbe fare per contrastare gli effetti nefasti dei DCS.
1. Informazione. I NoGrazie già lo fanno, ma potrebbero dedicare un apposito gruppo di lavoro, e forse una pagina del loro sito internet, ai DCS e ai loro effetti su salute (individuale e pubblica), ambiente ed equità.
2. Trasparenza. I NoGrazie dovrebbero chiedere con forza a chi di dovere di rendere pubbliche tutte le interazioni di istituzioni, organizzazioni e associazioni, a cominciare da quelle sanitarie, con entità commerciali, che si tratti di commercio di prodotti o di servizi.
3. Politiche. I NoGrazie potrebbero fare pressione per politiche, leggi, regolamenti e disposizioni pubbliche, anche fiscali, che prevengano e/o riducano i danni causati da attività commerciali, o che promuovano quelle che non danneggiano e/o beneficiano la salute (individuale e pubblica), l’ambiente e l’equità.
4. Narrativa. I NoGrazie dovrebbero contrastare l’attuale narrativa dominante sui consumi e la responsabilità individuale, sostituendola con quella del bisogno di regole pubbliche e condivise per un commercio più rispettoso di salute (individuale e pubblica), ambiente ed equità.
5. Amplificazione. I NoGrazie potrebbero dare voce a chi non ce l’ha, diffondendo in incontri, bollettini, social media e sito internet dati e notizie sui danni causati a gruppi di cittadini vulnerabili (donne, bambini, anziani, migranti) da entità commerciali di vario tipo.
6. Alleanze. Le azioni e le attività di cui sopra possono essere efficaci solo se promosse e realizzate in alleanza con il maggior numero possibile di movimenti e associazioni che condividono gli stessi obiettivi di protezione della salute e dell’ambiente e di aumento dell’equità. 7. Rumore. Bisogna farsi sentire, e vedere; potrebbe essere necessario tradurre le azioni e le attività di cui sopra in vere e proprie campagne, con bersagli e scadenze, o addirittura in denunce, anche in ambito giudiziario.