Mai chiedere all’oste se il suo vino è buono!

Domanda: il consumo abituale di bibite zuccherate fa ingrassare? Risposta: dipende a chi lo chiedi. Se vai a leggere studi condotti da fonti indipendenti la risposta è sì; se invece la ricerca è sponsorizzata dai produttori di bibite allora la risposta è molto più probabilmente no. Questo è il succo di una interessante analisi condotta da alcuni ricercatori spagnoli e pubblicata su PlosMedicine.(1) Secondo lo studio, i risultati delle revisioni sistematiche che hanno analizzato la relazione tra consumo di bevande zuccherate e aumento di peso variano notevolmente a seconda che siano o no finanziate dalle aziende del settore.

Quando gli autori riconoscono l’esistenza di un potenziale conflitto di interesse economico è cinque volte più probabile che le revisioni sistematiche siano inconcludenti. Su 17 revisioni, 6 sono svolte da  ricercatori che hanno riconosciuto di avere legami con l’industria, mentre gli autori delle altre 11 non hanno indicato alcun conflitto di interessi. Mentre l’83% degli studi indipendenti ha concluso che il consumo di bibite zuccherate è un rischio potenziale per l’aumento di peso, quasi la stessa percentuale di quelli con legami con l’industria ha concluso che le prove erano insufficienti per sostenere una tale associazione. Il lavoro non ha valutato quale delle due interpretazioni è corretta, ricordano gli autori dell’articolo, ma sappiamo che recenti studi randomizzati in bambini e uno studio che ha valutato la relazione tra geni e ambiente dimostrano l’esistenza di un’associazione positiva tra consumo di bevande zuccherate e aumento di peso. Nelle loro conclusioni, gli autori sottolineano che la comunità scientifica “dovrebbe fare uno sforzo particolare per escludere il finanziamento da parte di soggetti con interessi acquisiti, al fine di mantenere la credibilità della scienza nutrizionale e proteggere le idee scientifiche in questo campo.” Dalla letteratura precedente sapevamo che gli studi finanziati dalle aziende produttrici possono portare a risultati troppo ottimistici sui farmaci, e sapevamo che l’industria del tabacco aveva prodotto studi che negano il legame tra fumo e patologie polmonari. Ora abbiamo conferma che anche l’industria di alimenti e bevande produce risultati distorti.

Giovanni Peronato

1. Bes-Rastrollo M, Schulze MB, Ruiz-Canela M, Martinez-Gonzalez MA. Financial conflicts of interest and reporting bias regarding the association between sugar-sweetened beverages and weight gain: a systematic review of systematic reviews. PLoS Med 2013;10(12):e1001578 www.plosmedicine.org/article/info:doi/10.1371/journal.pmed.1001578